L’Italia è una Repubblica fondata sulla ricerca del lavoro


Trovare un lavoro senza avere nessuna esperienza può rappresentare una sfida, ma niente panico: credimi, lo sarebbe anche con l’esperienza! 


La prima cosa da fare è un’obiettiva autovalutazione sui propri talenti e le proprie competenze extra­-lavorative, le cosiddette soft skills.

Ne hai più di quanto tu possa pensare: dopo il primo metro quadrato di lasagne, nonna ti mette il bis nel piatto perché “ti vede un po’ sciupato” e, tuo malgrado, accetti, nonostante le leggi della fisica ti impediscano materialmente di ingerire qualsiasi altra cosa? Si chiama “flessibilità”, una dote molto apprezzata da ogni datore di lavoro. Ciò non toglie che tatuarsela col sinonimo di “resilienza” resti sempre e comunque una pessima idea. 

“Vieni qui che non ti faccio niente” e tu ci sei andato? Vuol dire che hai fiducia, e la fiducia è essenziale, soprattutto se si lavora in team.

E quando, non voglio sapere come, hai convinto tuo fratello a fare i compiti al posto tuo, non sei stato scorretto come taluni potrebbero pensare: hai semplicemente dimostrato di avere ottime capacità organizzative e motivazionali.

Sopravvivere alla maratona enogastronomica di vigilia - Natale - Santo Stefano con parentame allo stato brado, rimanendo peraltro a piede libero, dimostra tutta la tua tolleranza. E non importa per quel petardo che hai messo nel sacchetto della tombola: stavi solo esprimendo la tua creatività. 


Questo per dirti: sii positivo, nonostante non sia il termine più felice da utilizzare in questo periodo, e, soprattutto, non ti abbattere. Anche se ti senti utile come l’aver imparato a suonare il flauto alle medie, posto che tu abbia imparato (e se non l’hai fatto, poco male: come vedi, quelli che se lo sono rivenduto sono ancor meno di quelli che si guadagnano il pane costruendo quadrati sull’ipotenusa), non pensare a quello che non sai fare, ma a quello che sai fare. Avrai almeno una volta guardato i cuginetti senza poi aver dovuto cercare su Google “come resuscitare un bambino”, no? O fatto volontariato (e se non l’hai fatto, fallo, che, oltre ad essere buona cosa, ti serve comunque per fare esperienza) o portato a spasso il cane del dirimpettaio o aiutato i vicini a tenere a posto il giardino per poterti pagare le vacanze? 


Probabilmente tutto questo ti sembrerà banale, e forse lo è, ma nel mondo del lavoro in particolare e nella vita in generale, a pari competenze/titoli, va avanti chi ha più risorse. O almeno, di solito va così.