Sicurezza di sé non significa essere competenti


E’ il refrain, il ritornello, il leitmotiv di tutti noi che non siamo né politici, né ministri, né amministratori in nessun luogo del nostro Paese: sono loro lassù nelle segrete stanze del Potere a essere impreparati, a non conoscere, a non disporre degli strumenti giusti per poter decidere. In due parole: sono incompetenti. E se si passa dalla sfera pubblica a quella privata (il capo ufficio, il dirigente, il superiore intrattabili, arroganti, incapaci e pieni di sé) la situazione non cambia. Ma è davvero così e soprattutto perché?


Ci ha pensato (a fondo) uno psicologo del lavoro e delle organizzazioni nonché professore di Business Psychology, Tomas Chamorro-Premuzic, che ha analizzato il fenomeno del rapporto tra competenza e leadership. Il suo giudizio è severo: i processi di selezione premiano le qualità sbagliate, causando una perdita di produttività stimata in circa 500 miliardi di dollari, suppergiù il PIL della Svezia o della Svizzera. Senza parlare di chi lascia la propria occupazione per l’ansia e la frustrazione di essere vittima di superiori inetti che creano problemi anziché fare di tutto per risolverli: tre persone su quattro che mollano il proprio lavoro lo fanno per questi motivi. 


Ma quali sono i peccati mortali dei selezionatori? “L’eccessiva fiducia in sé stessi e il narcisismo dovrebbero essere interpretate come segnali di pericolo. Invece, ci spingono a dire: ‘Ah, che tipo carismatico! Ha la stoffa del leader’…”, esaltando “le caratteristiche del maschio alfa e cioè il protagonismo rispetto all’umiltà, l’estroversione rispetto alla sobrietà, la voce grossa rispetto all’understatement, l’azzardo rispetto alla saggezza”. 

Senza alcun fondamento e senza alcuna traccia di verità la sicurezza di sé è associata alla competenza e al potenziale di leadership.

Tutto bene se queste caratteristiche sono impiegate a imporsi come leader, ma del tutto fuori luogo per guidare un paese, un’azienda o una comunità.


Che cosa ne pensate?


Tomas Chamorro-Prezumic, “Perché tanti uomini incompetenti diventano leader?”, Egea, pp. 188, Euro 25